Secondo i dati dell’International Pasta Organisation. Al terzo posto i venezuelani. In tutto il globo, si consumano quasi 15 milioni di tonnellate di spaghetti e penne. Ma “solo” 1 piatto su 4 è con materia prima made in Italy.
Nel mondo, si mangia sempre più pasta: negli ultimi 20 anni la produzione mondiale di spaghetti e penne è aumentata del 63% passando da 9,1 a 14,8 milioni di tonnellate. E se nel globo 1 piatto su 4 è preparato con pasta made in Italy, nella classifica internazionale di chi ne mangia di più, dietro l’inevitabile leadership italiana, si affacciano tunisini e venezuelani. A testimonianza che l’alimento più amato nel Belpaese fa proseliti ovunque, dall’Africa all’America.
E’ quanto emerge dai dati dell’Ipo, l’International Pasta Organisation, presentati a Carrara Fiere. Negli utlimi 20 anni, sono quasi raddoppiati (53 oggi contro i 30 di allora) i Paesi dove si consuma più di 1 kg pro capite di pasta all’anno. In Italia il consumo pro capite è di 23,5 chilogrammi, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica. Seguono Venezuela (12 kg), Grecia (11 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg).
La pasta continua ad essere amata anche in Perù (7,8 kg), Russia (7,2 kg), Canada (6,3 kg), Brasile (5,8 kg). Buoni i consumi Ue, specialmente in Francia (8 kg), Germania (7,7 kg) Ungheria (7,5 kg), Portogallo (6,5 kg), Belgio (5 kg) e Austria (4,8 kg). Con un mercato cosi’ grande, è inevitabile che la pasta italiana si scontri con la concorrenza internazionale. A ogni modo, secondo elaborazioni di Aidepi, l’export della pasta made in Italy è aumentata, riuscendo a coprire il 56% della produzione mondiale. Germania, Regno Unito, Francia, Usa e Giappone si confermano i Paesi più ricettivi verso la pasta italiana.
Fonte articolo: https://www.agrifoodtoday.it/filiera/pasta-italia-export.html